30 Luglio 2022 – Giornata mondiale contro la tratta degli esseri umani – Il CROAS in prima linea contro la violazione dei diritti

L’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte in prima linea contro la violazione dei diritti

Il presidente del Croas Piemonte Attinà: «Come professionisti siamo consapevoli che il problema non può essere affrontato solo con un approccio riparativo, ma deve poggiare su un livello strutturale di servizi, partendo dalla prevenzione»

30 luglio 2022, Torino – Nel 2013 l’Assemblea Generale dell’ONU ha proclamato il 30 luglio la Giornata mondiale contro la tratta di persone, richiamando l’attenzione su una grave violazione dei diritti umani. Lo scopo è stato quello di sensibilizzare la comunità internazionale sulla situazione delle vittime e promuovere la difesa dei loro diritti. Inoltre, ridurre una persona in uno stato di schiavitù, indurre il suo trasferimento dal Paese di origine mediante l’inganno o la costrizione, la violenza o la minaccia e commercializzare la persona sfruttata, sono reati puniti dal codice penale.

Negli ultimi anni, con il modificarsi del fenomeno migratorio, la tratta ha assunto una identità ancora più complessa e alla sua natura di reato contro l’umanità si è associato quello relativo al traffico di migranti. Gli operatori delle reti territoriali di accoglienza hanno imparato nella loro esperienza quotidiana che le persone già trafficate o ad alto rischio di diventarlo, si trovano sia tra i richiedenti asilo sia tra i migranti economici; persone che spesso non sono consapevoli della loro condizione di sfruttamento e meno che mai conoscono quali siano i loro diritti.

Cristina Gai, Consigliera dell’ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, osserva: «Il problema della tratta ha una rilevanza mondiale, le vittime sono soprattutto donne e bambini ma la ricerca e gli studi scientifici ci dicono che esiste un sommerso che non è ancora possibile quantificare. Per affrontare un fenomeno sociale complesso come questo non possiamo agire solo sulla dimensione singola, ma occorre adottare un approccio di sistema, nel quale i servizi si inseriscano in una rete di relazioni che possa garantire alle persone protezione, ascolto, aiuto e possibilità di autodeterminazione».

Alcuni dati Piemontesi dall’Osservatorio sulla Migrazione

Il Piemonte da anni affronta il fenomeno attraverso modelli operativi e strutture organizzative consolidate che si sono connesse tra loro nel sistema “L’Anello Forte”, la rete anti tratta che a livello regionale vede la partecipazione di diversi Enti del pubblico e del privato che mettono a disposizione, in una dimensione multidisciplinare, professionisti esperti, risorse e saperi professionali che rendono il Piemonte un territorio che può raccontare la propria storia. La complessità del lavoro su questa tematica è testimoniata dal fatto che sia gli Assistenti Sociali, sia gli altri professionisti che operano nei servizi anti tratta, evidenziano la necessità di molteplici conoscenze e competenze per affrontare la relazione, talvolta in lingua straniera, con comunicazioni indirette (perché mediate da chi traduce) o in contesti improvvisati e non idonei.

Dal 2018 al 2020 sono stati circa 6. 000 i primi contatti con potenziali vittime di tratta attraverso i servizi di strada e gli sportelli anti-tratta. Sono 1.367 le potenziali vittime di tratta assistite, sempre negli stessi anni di riferimento. Negli ultimi anni è aumentato in modo elevato il numero di ragazze e giovani donne vittime di tratta che hanno uno o più figli a carico. Il Piemonte registra inoltre uno dei numeri più alti a livello di presenza di nuclei monoparentali di persone accolte nel sistema anti-tratta. La presenza di donne con figli necessita una focalizzazione sui bisogni e sulle vulnerabilità tanto dei minori quanto delle madri. Alcuni territori piemontesi hanno messo a punto modelli di intervento ad alta integrazione tra pubblico e privato, che prevedono azioni sia preventive sia riparative, utili a promuovere una politica di tutela e di inclusione, che pone al centro i diritti.

Le parole del Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, Antonio Attinà: «Per la giornata internazionale contro la tratta degli esseri umani il Croas Piemonte si posiziona in prima linea per contrapporsi a questa terribile violazione dei diritti delle persone. Consapevoli che il cammino per contrastarla ed eliminarla richiede il coinvolgimento di tutte le istituzioni pubbliche e private, deputate a tutelare, a proteggere e a prendersi cura delle persone. Oggi più che mai siamo consapevoli che l’elevata complessità richiede che il problema non sia affrontato solo con un approccio riparativo, ma debba poggiare su un livello strutturale di servizi, partendo dalla prevenzione. Sempre più, inoltre, come professionisti, siamo consci della necessità di costruire un approccio scientifico e di ricerca che ci permetta di sviluppare conoscenze e competenze dall’esperienza sul campo. Il codice deontologico degli Assistenti sociali chiede di adoperarsi per contrastare le situazioni di violenza sfruttamento e oppressione. Quello che come professionisti ci impegniamo a fare, quindi, è un lavoro puntuale per contrastare la violenza e lo sfruttamento, ponendoci in una dimensione di ascolto non solo individuale ma collettiva, che può aiutare le organizzazioni e la comunità ad affrontare e a contrastare la tratta, iniziando dalla bassa soglia e dai servizi di accoglienza».

Per approfondire

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/diritti-politiche-sociali/diritti/immigrazione/lanello-forte-rete-antitratta-piemonte-valle-daosta

https://www.unhcr.org/it/tratta-esseri-umani/

https://www.unhcr.org/it/wp-content/uploads/sites/97/2021/01/Linee-Guida-per-le-Commissioni-Territoriali_identificazione-vittime-di-tratta.pdf

https://www.piemonteimmigrazione.it/progetti/item/1830-l-anello-forte-3-rete-anti-tratta-del-piemonte-e-della-valle-d-aosta