Il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali aderisce alla Giornata di sensibilizzazione contro la violenza nei confronti delle persone anziane, istituita nel 2012 dalle Nazioni Unite e ricordata in tutto il mondo il 15 giugno.
Una piaga perlopiù sconosciuta al mondo dell’informazione e della politica, visto che normalmente gli episodi di violenza non vengono denunciati, e in costante crescita, proporzionalmente all’incremento della popolazione mondiale di persone anziane.
Un fenomeno che si scontra inevitabilmente con la situazione economica che vive la famiglia.
“Oggi ci troviamo come professionisti – dichiara la presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali, Silvana Mordeglia – sempre più a confrontarci con situazioni di povertà che coinvolgono anziani che sono, spesso, gli unici percettori di reddito
per la famiglia. Questo, soprattutto se in presenza di demenze o malattie degenerative, porta alla crisi del sistema familiare che è costretto a scegliere tra la miglior cura (si pensi che l’inserimento in una struttura può costare anche 2 o 3000 euro al mese) o mantenere l’anziano in casa per poter garantire il reddito all’interno della stessa. Non solo. Qualora l’anziano soffra di patologie cognitive può essere molto difficile da gestire; tipici i casi di wandering o aggressività che spesso non vengono in modo corretto, con il risultato che il familiare arriva a contenere, anche fisicamente, l’anziano.”
Altro aspetto è quando i familiari sfruttano le incapacità dei “nonni” o proprio li minacciano, con violenze psicologiche e spesso anche fisiche.
“In questi casi – continua Mordeglia – come assistenti sociali svolgiamo lo stesso ruolo che viene
garantito ai minori, e ci occupiamo di tutto l’iter a protezione, che va dalla segnalazione al collocamento della persona anziana in una struttura, con anche un lavoro successivo di controllo.
“Come Consiglio nazionale dell’Ordine – conclude Mordeglia – chiediamo che si dia il via ad una grande campagna informativa, per far emergere questa situazione in continua crescita; chiediamo inoltre che vengano attivate sul territorio reti di ascolto prima
, e di sostegno poi per dare alle persone anziane vittima di violenza la possibilità difendersi e denunciare, se necessario, coloro che hanno commesso violenza.”
http://www.cnoas.it/Press_and_Media/Comunicati_Stampa/2014_201.html