CNOAS – Comunicato stampa del 23 giugno 2017 – Minori, violenza assistita: Gazzi ‘Vengono ritirate o mancano del tutto le reti di servizi capaci di intercettare queste situazioni’

Dal Sito CNOAS

Minori, violenza assistita: Gazzi ‘Vengono ritirate o mancano del tutto le reti di servizi capaci di intercettare queste situazioni’

Comunicato stampa del 23 giugno 2017
‘Demagogicamente si sbandierano costo dei servizi ed esigenze di contenimento della spesa pubblica; ingiusto rappresentare le politiche per l’infanzia e l’adolescenza in questo modo quando sono, invece, un investimento per il futuro della nostra società’

Roma, 23 giugno 2017. “Per affrontare seriamente il tema della violenza assistita serve innanzitutto denunciare con forza il problema del ritiro e, in alcune zone del Paese, dell’assenza, di servizi capaci di intercettare, con interventi tempestivi e appropriati situazioni di violenza, nelle forme più esplicite, così come quella che si esprime nelle declinazioni meno evidenti, ma che risulta altrettanto, se non ancor di più, dannosa. Serve anche sottolineare la necessità di investire sulle reti di servizi, sulle professioni coinvolte e sulla prossimità”.

Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, alla presentazione della Linee guida per gli interventi nei casi di violenza assistita predisposte a cura del Cismai, il Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia.

Quando viene demagogicamente sbandierato il tema dell’eccessivo costo dei servizi e delle esigenze di contenimento della spesa pubblica – ha detto ancora – nessuno dovrebbe dimenticare quale sia il costo in termini di sofferenza dei bambini quando vengono a mancare servizi sociali e sanitari adeguati ed efficienti. Un costo destinato a moltiplicarsi negli anni per le conseguenze a lungo termine di chi è costretto a vivere nella “trappola del rancore” e che, inevitabilmente, interiorizza la logica della sopraffazione e dell’impotenza. Se ci si riconosce in questa analisi, è evidente come le politiche per l’infanzia e l’adolescenza non possono più essere rappresentate come un costo quanto piuttosto un investimento per il futuro della nostra società”.

Per Gazzi serve una norma organica su abuso, maltrattamento e violenza assistita in modo il nostro ordinamento possa affrontare questo dramma costruendo un sistema di protezione e prevenzione competente e altamente qualificato, presidiato da professioni sanitarie, sociali e educative, definite secondo standard adeguati, sostenute da percorsi formativi e di aggiornamento costanti e specifici. Un sistema organico e uniforme che si interfacci con le istituzioni giudiziarie e con le forze di polizia, garantito da protocolli operativi validi in tutto il Paese perché la violenza assistita non è una questione locale o, ancor peggio, familiare ma chiama a una responsabilità collettiva tutte le istituzioni”.

“Dobbiamo immaginare – ha concluso Gazzi – nuove architetture sociali, continuando a sostenere i processi culturali e sociali di prevenzione e protezione, capaci di prendersi cura delle persone e dei contesti di vita. Gli assistenti sociali sono pronti a spendersi sempre più in progetti di comunità per la costruzione di reti di vicinato, di volontariato, scolastiche e istituzionali, capaci di intercettare situazioni di rischio, attivandosi con programmi di promozione dei diritti, innescando processi volti a produrre opportunità, stimolare il cambiamento, disegnare, a più mani, un futuro senza più paura negli occhi dei bambini”.