CROAS Piemonte – comunicato stampa del 25 novembre 2018 – #25nov, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Rosina (assistenti sociali piemontesi): “Bene lo stanziamento della Regione di 862.928,00 euro per i Centri Antiviolenza. Chiediamo investimenti anche per le scuole, per i servizi sociali. Gli assistenti sociali siano consapevoli di essere rappresentanti di una delle professioni centrali”

25 novembre, Torino. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

L’Ordine Assistenti sociali del Piemonte esprime preoccupazione per tutti i casi di femminicidio degli ultimi anni: una donna viene uccisa ogni 72 ore.

«Il femminicidiodichiara Barbara Rosina (Presidente Ordine Assistenti sociali del Piemonte)va inteso come una negazione del più fondamentale diritto umano alla vita e, in quanto tale, non può essere ignorato né vedere nell’impunità degli autori la sua conseguenza più probabile. La violenza di genere si articola a più livelli di natura strutturale, istituzionale e interpersonale, livelli che tra loro si intersecano e che devono necessariamente cooperare, se si vogliono promuovere strumenti e politiche realmente efficaci per l’eliminazione del fenomeno su scala mondiale. La discriminazione di genere non può e non deve restare impunita o inaudita, tale violenza riguarda tutti: donne, uomini e minori che assistono impotenti».

Alla fine di settembre i dati raccolti dalla cronaca hanno conteggiato già 65 donne uccise dall’inizio dell’anno. Nel 2017 le vittime erano state 123, e nell’80,5% dei casi a ucciderle era stata una persona che conoscevano, nel 35,8% delle volte il loro partner. Negli ultimi mesi anche la Regione Piemonte ha contato le vittime, divenute tali dopo liti intrafamiliari e intergenerazionali.

Rosina aggiunge: «La Regione Piemonte con la Deliberazione della Giunta Regionale 5 ottobre 2018, n. 39-7664 si è impegnata a stanziare 862.928,00 euro per la realizzazione di nuovi centri Antiviolenza e di soluzioni per l’accoglienza delle donne vittime di violenza. Si tratta di un ulteriore passo in avanti che però non deve esaurire le azioni di contrasto del fenomeno e supporto alle donne. Occorre mettere in campo ulteriori sforzi per innescare un processo virtuoso in ambito culturale e sociale, investire sulle scuole ed i servizi sociali: gli assistenti sociali, così come gli psicologi, gli educatori, i medici di famiglia, devono essere consapevoli di essere rappresentanti di un sistema che deve essere in grado di riconoscere, accogliere, proteggere e stimolare la società ad assumersi la responsabilità di non stare a guardare».

Spriano, consigliera dell’ordine Assistenti sociali del Piemonte nonché esperta di violenza di genere, fa un cenno al DDL Pillon. «Se da una parte il lavoro di sensibilizzazione – precisa la consigliera – ha funzionato e le reti territoriali lavorano in sinergia, il decreto Pillon rischia di vanificare il lavoro svolto fino ad ora. Se non lavoriamo con chi commette violenza, salvata una donna, un’altra è a rischio».

Rosina conclude «secondo i dati raccolti dal portale Skuola.net su un campione di 11 mila studenti, più di metà afferma di non aver mai sentito parlare di violenza sulle donne in classe così come non ha mai ascoltato un incontro di educazione sentimentale. Emerge, inoltre, che la violenza anche sulle donne anche in giovane età è presente: così come per l’età adulta una delle principali cause scatenanti è l’incapacità di accettare un rifiuto. Appare preoccupante il dato secondo il quale il 32% delle ragazze si dice disposta a perdonare ed il 75% accetta continue scenate di gelosia. E’ evidente – come affermato da uno dei fondatori di Skuola.net – che nonostante le campagne di sensibilizzazione la violenza è un fenomeno trasversale ed in continua crescita. Anche le ragazze ammettono di aver “alzato le mani” almeno una volta su un ragazzo durante un litigio. Non solo, quindi, tendono a giustificare la violenza maschile la sempre più spesso si rendono protagoniste di episodi violenti. Non possiamo fare altro che unirci al monito di Skuola.net evidenziando come sia venuto il tempo di intervenire sull’educazione all’affettività già nell’infanzia e nell’adolescenza se si vuole invertire una rotta che non può che allarmare».

Carmela, Francesca Longobardi – Consigliere delegato alla Comunicazione esterna e ai Rapporti con i mass-media

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