Partecipare alla manifestazione della difesa della sanità pubblica. Le ragioni di una scelta

Come Ordine Assistenti Sociali del Piemonte abbiamo scelto di partecipare alla manifestazione organizzata il 27 maggio a Torino dal Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure perché riteniamo che non possa esistere salute senza sociale. Questa convinzione non è soltanto uno slogan che abbiamo fatto nostro ed in cui crediamo profondamente bensì il frutto di un cambiamento di paradigma in cui si è passati da un modello bio-medico, includente la sola dimensione della sanità, ad un modello bio-psico-sociale basato su un approccio ecologico comunitario dove la salute è definita come un bene collettivo da attivarsi attraverso un fare personale ed un aggregarsi collettivo e comunitario per la costruzione di una risposta basata sulla resilienza.

Il Presidente Mattarella, in occasione degli Stati Generali della Professione che si sono svolti a Roma a marzo 2023, ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale di cui gli Assistenti Sociali sono interpreti come “componente essenziale dello stato di salute di ogni popolazione, sfida che l’Italia ha dovuto affrontare anche nella recente pandemia”.

L’Assistente Sociale rappresenta uno degli attori fondamentali dell’integrazione socio-sanitaria non solo per le competenze istituzionali definite dalla normativa (L. 328/2000) ma anche per l’approccio specifico di interpretazione e di lettura della complessità, che fa parte del bagaglio formativo e culturale della Professione.

Lo scenario aperto dalle normative recenti e in particolare dal PNRR punta su un modello di integrazione sociosanitaria basato sui concetti di prossimità e di territorio che spingono ad una condivisione di progettualità diffuse, non calate da pianificazioni istituzionali bensì riflettenti l’iniziativa dei territori, che tuttavia necessitano di essere supportati da professionalità competenti. In questo ambito la professione dell’Assistente Sociale può giocare un ruolo importante di supporto e di regia delle progettualità innovative, soprattutto se saprà cogliere sfide importanti, in primis valorizzare tutte le componenti del Servizio Sociale.

La figura degli e delle Assistenti Sociali è presente in Sanità fin dalla riforma ospedaliera del 1968 e nelle varie fasi di riorganizzazione del SSN gli Assistenti Sociali, sono sempre stati presenti nei servizi di elevata integrazione, vale a dire, oltre all’Ospedale, nei Consultori, nei SERD, nei Dipartimenti di Salute Mentale, dove la presenza in èquipe multiprofessionali degli Assistenti Sociali è sancita da leggi di settore.

La Regione Piemonte ha voluto dare un riconoscimento più solido al sociale della Sanità, istituendo il Servizio Sociale Professionale Aziendale che svolge attività a favore dei cittadini più fragili all’interno dei contesti della salute, costituendo spesso un ponte operativo con i Servizi Sociali degli Enti Gestori.

Il lavoro degli e delle Assistenti Sociali è un’attività complessa che si realizza in diversi ambiti di lavoro e su diversi piani, offrendo però alcuni temi trasversali come l’analisi dei bisogni, la progettazione delle risorse e la restituzione di un piano d’aiuto professionale.

È un‘attività paziente fatta di silenzi e di parole, di piccoli gesti che supportano la vita delle persone. Il professionista che svolge il proprio lavoro in ambito sanitario e sociale sa quanto sia difficile accompagnare la vita quando una malattia ne sconvolge gli equilibri. Il tempo sembra fermarsi e non è più scandito dalle novità del lavoro in ufficio, da una vacanza o una festa di compleanno. Il tempo è scandito dall’appuntamento con il medico per la visita di controllo, dagli esami del sangue, dalla prenotazione della tac.

Alcune malattie impattano in maniera marginale nella vita delle persone e per un tempo limitato, permettendo loro di poter continuare ad avere un ruolo attivo nella famiglia, nell’attività lavorativa e nella società. Altre invece privano la persona, oltre che della sua salute, anche della possibilità di dare qualità alla propria vita. Quando ciò accade occorre che sia presente un intervento sanitario in grado di effettuare una diagnosi e prevedere una cura ma anche di organizzare un sistema integrato di sostegno all’autonomia che possa prevedere azioni di supporto sociale e previdenziale. Il lavoro degli e delle Assistenti Sociali è concentrato su tutte le attività necessarie affinché la cura della persona avvenga attraverso un dialogo costante tra i suoi bisogni ed il sistema dei servizi garantendo una risposta celere.

Come Ordine Professionale, riteniamo di fondamentale importanza mantenere e difendere con forza la dimensione pubblica di tutela della salute quale valore insostituibile di una democrazia capace di essere garante dei diritti di ogni cittadino.  Siamo certi, inoltre, che la difesa della salute sia attuabile anche garantendo la presenza degli Assistenti Sociali all’interno delle equipe multi-professionali con un monte orario congruo, così da permettere ed includere attenzione agli aspetti della vita sociale di tutte le persone, sebbene con maggior attenzione verso i più fragili.

Diviene così strategico il ruolo degli assistenti sociali come operatori esperti dell’assistenza, ed auspichiamo che la loro presenza possa essere prevista anche nella cabina di regia degli interventi e della governance di progettazione dei servizi.

La co-progettazione dei servizi è infatti una delle possibili risposte sfidanti ai bisogni di una società che nel divenire via via sempre più complessa presenta aspetti di difficoltà e fragilità che emergono con drammaticità. Sempre più frequentemente le persone e le loro famiglie si trovano in difficoltà a rispondere a bisogni di cura complessi e necessitanti d’interventi pluri-professionali e di risposte socio sanitarie coordinate, esprimendo così una richiesta d’aiuto con connotazioni trasversali ed universalistiche.

Gli e le Assistenti Sociali piemontesi sono dunque tra i protagonisti della sanità pubblica ed in essa il CROAS Piemonte crede fortemente. Riteniamo di fondamentale importanza che si investa su di essa affinchè sia sempre più rispondente ai bisogni dei cittadini ed integrata.

di Sabrina Testa