Torino Pride 2024: il 15 giugno alle 16.30 vi aspettiamo per partecipare al corteo di Torino con partenza da Corso Principe Eugenio

Sabato 15 giugno a Torino l’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte parteciperà al Torino Pride 2024

Lo slogan di questa edizione sarà “D’amore e di lotta”,  quest’anno il percorso arriva in piazza Vittorio.

Sabato 15 giugno a Torino si terrà il Torino Pride 2024. L’appuntamento vedrà come punto di partenza Corso Principe Eugenio, all’angolo con corso San Martino, alle 16.30. Il percorso proseguirà su via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello, viale I° Maggio, viale dei Partigiani, corso San Maurizio, lungo Po Luigi Cadorna, con arrivo in piazza Vittorio.

Come sempre il Pride sarà tante cose, come dice il manifesto sarà un «moto collettivo di emozioni e partecipazione», per lottare contro le discriminazioni e per il riconoscimento di diritti.

Anche per questa edizione, come nelle passate, l’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte prenderà parte al corteo, per condividere la voce di chi chiede che i diritti non vengano negati, calpestati o messi in discussione.

Proprio come lo scorso anno, perciò, l’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte ribadisce l’importanza di scendere in strada per lottare affinché le istituzioni ascoltino la voce di ogni persona e favoriscano politiche più efficaci e capaci di sviluppare uguaglianza, promuovere alleanze e narrazioni più corrette e inclusive.

In linea con questi presupposti, le parole della Consigliera e Responsabile della Commissione Comunicazione Isabella Derosa: «L’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte ci tiene a rimarcare in questa giornata come il lavoro delle professioniste e dei professionisti sia caratterizzato da azioni quotidiane volte a favorire il riconoscimento di diritti per tutte e per tutti. Non sono mancati infatti in questi anni eventi formativi organizzati dall’Ordine stesso, mirati a sostenere le e gli Assistenti Sociali nell’orientarsi all’interno di contesti sociali che cambiano velocemente, cogliendo le nuove esigenze delle persone nel rispetto della complessità e favorendo un cambio di narrazione meno discriminatorio.»

«Le e gli assistenti sociali continua e conclude il presidente dell’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte Antonio Attinàpossono agevolare una “rivoluzione culturale” facendosi promotori di una politica anti oppressiva, orientata alla giustizia sociale, capace di contrastare le disuguaglianze e le discriminazioni, sostenendo al contrario il valore positivo delle differenze. Per questo cerchiamo di porci sempre più come interlocutori autorevoli verso i decisori politici, con l’intento di influenzare i processi di policy making e di incidere sulle scelte del welfare. Il processo di cambiamento orientato alla cultura delle differenze non riguarda solamente i singoli individui, ma anche la comunità, che deve essere supportata nel diventare competente, cioè sensibile ed accogliente. Come professione, sentiamo un dovere etico di aderire a eventi come il Pride, riconoscendo e sostenendo le persone che lottano per i propri diritti e che chiedono solo di essere riconosciute e non discriminate».