CNOAS – Comunicato stampa del 27 novembre 2017 – Povertà: REI, Gazzi «segno di discontinuità rispetto al passato, vigileremo perché trovi concretezza operativ

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Povertà: REI, Gazzi «segno di discontinuità rispetto al passato, vigileremo perché trovi concretezza operativa»

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Roma, 27 novembre 2017. “Credo sia importante segnalare che si sia finalmente dato il via alla realizzazione di quella infrastruttura dei servizi che deve sostenere e dare consistenza a tutte le misure previste dal REI, il reddito di inclusione, la misura nazionale contro la povertà. Solo se questa infrastruttura sociale sarà in grado di mettere a rete, rendere visibili ed essere davvero di prossimità i servizi sociali e gli altri servizi territoriali afferenti a lavoro, scuola, trasporti, minori, casa, anziani, non autosufficienza e così via, si potrà davvero dire che questa misura sta iniziando ad essere operativa. Dalla qualità di questa infrastruttura, dalla sua capacità di risposta ai bisogni dei componenti più fragili delle comunità e solo se i progetti individuali sapranno integrarsi con i contributi economici si misurerà il successo e l’efficacia del REI.”

Così Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali.

“Agli assistenti sociali – prosegue – viene chiesto di svolgere un ruolo fondamentale nel raccordare le progettualità individuali dei singoli chiamati a disegnare i propri percorsi di superamento della condizione di povertà; ma, come spesso è accaduto anche nel passato, il rafforzamento delle strutture deputate alla gestione delle domande di accesso al REI e alla predisposizione della progettualità, in molte parti del Paese è ancora in altro mare con tutti i rischi e le ricadute negative che ne conseguono. Il rischio è che una misura così importante si infranga, da un lato, in contesti organizzativi poco strutturati se non carenti e, dall’altro, vengano ulteriormente accentuate, a danno dei cittadini, le criticità già esistenti”.

“Agire nella direzione di un rafforzamento dei servizi – conclude il presidente degli assistenti sociali italiani – è ineludibile e indifferibile dopo decenni in cui gli investimenti si sono progressivamente ridotti fino a quasi azzerarsi, le strutture sono state quasi completamente svuotate dal blocco del turn over e da una esternalizzazione indiscriminata. Ora la svolta rappresentata dal REI. Vigileremo perché la discontinuità rispetto al passato trovi concretezza operativa”.