CROAS Piemonte – comunicato stampa del 24 aprile 2017 – Sociale, Rosina (Assistenti sociali) “inadeguate le forze dei servizi sociali per affrontare le tensioni nei nuclei familiari con disagi”.

Sociale, Rosina (Assistenti sociali) “inadeguate le forze dei servizi sociali per affrontare le tensioni nei nuclei familiari con disagi”.

La denuncia durante un convegno sulla bigenitorialità. Nei fatti il nostro sistema considera residuale l’azione di prevenzione.

Torino, 24 aprile 2017

“I servizi sociali hanno forze inadeguate rispetto ai cambiamenti in atto ed alle nuove esigenze e spesso non riescono ad esercitare nel modo dovuto il ruolo di accoglienza del disagio, di accompagnamento e di supporto. Le tensioni all’interno del nucleo familiare influenzano il rapporto tra genitori e figli, spesso con effetti contrastanti: crescono le attenzioni e le aspettative dei genitori sui figli e sono aumentate le distanze comunicative che possono condurre a situazioni di abbandono, di violenza o di abuso all’interno del contesto familiare. Il logoramento delle relazioni e dei canali di comunicazione intrafamiliare ed intergenerazionale può incidere sul malessere infantile e adolescenziale, quale quello ad esempio che porta a manifestazioni di bullismo”.

La denuncia arriva dalla presidente del Consiglio dell’Ordine regionale del Piemonte degli assistenti sociali, Barbara Rosina nel corso dell’intervento al convegno del 21 aprile a Palazzo Lascaris – Torino – sulla “bigenitorialità” promosso dal Comitato regionale per i Diritti Umani e dalla Consulta delle Elette del Piemonte. “La bigenitorialità – ha ricordato – è il principio etico in base al quale un bambino ha una legittima aspirazione, ed un legittimo diritto a mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori, anche nel caso questo siano separati o divorziati. E’ bene però riflettere sul fatto che oggi il nostro sistema non sempre riesce a sostenere almeno il diritto alla genitorialità”.

“Il nostro sistema – denuncia Rosina – è ormai completamente incentrato su una prospettiva riparativa e la residualità della prevenzione, assicurata da interventi multidisciplinari integrativi e di supporto alle famiglie e alle fragilità che possono essere presenti al loro interno nel loro contesto di vita, rende praticamente impossibile attuare interventi in grado di evitare, o almeno, ridurre le fragilità ed il disagio”.

Accorato l’appello della presidente piemontese degli assistenti sociali. “La politica deve intervenire per sostenere il sistema dei servizi perchè non è possibile il perdurare di una sorta di atteggiamento magico di attesa di risoluzione dei problemi delegandolo agli operatori che per farlo hanno però bisogno di risorse economiche e di personale”.

“Siamo consapevoli – conclude Rosina – dei vincoli di bilancio, delle difficoltà economiche ma non è credibile pensare che con una serie di delibere, anche buone, ma sempre senza essere accompagnate dalle necessarie risorse si possano attivare interventi efficaci. I centri per le famiglie, i gruppi di parola, gli affidamenti da famiglia a famiglia, solo per fare qualche esempio, sono interventi di tipo anche preventivo che, se adeguatamente finanziati e sostenuti dalle necessarie professionalità, potrebbero consentire sul lungo periodo di mostrare la loro efficacia”.

Testo diffuso da

Carmela Francesca Longobardi – Consigliere CROAS Piemonte – Addetto stampa  – Torino

 

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