Contiamo i femminicidi, esponiamo cartelli e palloncini quando una donna viene maltrattata o un bambino o una bambina muoiono nel disinteresse o vengono dimenticati da tutto e tutti. Ma prima?
Violenza di genere e tutela dei soggetti fragili
La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Dove c’è violenza assistiamo a isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di se stesse e dei propri figli. Inoltre, i bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento e in generale gli effetti della violenza di genere si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità. La violenza contro le donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”. Servizi sociali e sanitari, forze dell’ordine, Centri antiviolenza e le Case rifugio rappresentano nodi centrali nei percorsi di presa in carico delle donne vittime di violenza e del contrasto e prevenzione del fenomeno. Nel 2021 come ulteriore azione di contrasto c’è stato un timidissimo tentativo con il reddito di libertà, la misura di prevedeva 625 “Redditi di libertà” per il 2021 per tutta Italia, nel 2020 le donne che hanno fatto accesso ai centri antiviolenza sono oltre 20.000. Moltissime domande sono state diniegate per esaurimento budget.
Negli ultimi anni si sono fatti interventi e investimenti anche per i ragazzi fuori famiglia (careleavers) a seguito di queste situazioni di violenza e incuria.
• Quali misure sono più urgenti per il contrasto alla violenza di genere e per la protezione delle vittime?
• Quali interventi per non lasciare soli i ragazzi che hanno incontrato nella vita esperienze molto forti, ad esempio quelli che hanno avuto percorsi di comunità ed affido?
• Quali sono gli strumenti di sostegno che ritenete adeguati e che vanno potenziati?