Giornata Internazionale della Democrazia

L’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte: «La democrazia ha una sua fragilità, perciò deve essere presidiata e preservata»

Si celebra il 15 settembre di ogni anno la Giornata mondiale della democrazia, nata per celebrare il valore e l’importanza della democrazia nel mondo. La Giornata è stata istituita nel 2007 da una Risoluzione dell‘Assemblea Generale delle Nazioni Unite e rappresenta un’occasione per valutare lo stato della democrazia nel mondo e i suoi elementi essenziali, quali la libertà e il rispetto per i diritti umani.

Perché questa giornata ci riguarda così da vicino?

Perché ci riguarda come cittadini 

La giornata mira a incoraggiare l’adozione di politiche che favoriscano la democrazia e i diritti umani attraverso il dialogo, l’educazione e la partecipazione attiva. Anche dove questi principi sono riconosciuti da tempo e sono parte fondante del dettato costituzionale, devono essere continuamente presidiati e garantiti. La democrazia è più di un sistema di governo, poiché rappresenta l’opportunità di partecipare attivamente alle decisioni che influenzano la nostra vita e la garanzia dei nostri diritti fondamentali, promuove l’uguaglianza e l’inclusione, offrendo ai cittadini il diritto a partecipare alla vita politica ed esprimere opinioni.

Ci riguarda inoltre come professionisti

«La democrazia ci riguarda come professionisti – spiega Filena Marangi, Assistente socialenella relazione nei confronti della persona e dei gruppi che incontriamo. I principi che orientano la professione di Assistente sociale e il mandato sociale e professionale esercitato nei diversi contesti organizzativi, discendono dalla Costituzione e sono espressione di quei valori. La democrazia ci riguarda perché il nostro codice deontologico e la dimensione etica della professione trae la sua sostanza proprio dai principi della democrazia. Come professionisti ci impegniamo infatti a perseguire la giustizia sociale e a riconoscere la dignità intrinseca di ogni essere umano, promuovendo il miglior grado di autodeterminazione possibile, nonché i diritti civili, politici, economici, sociali, culturali e ambientali».

Democrazia, Assistenti sociali e società

 Nell’esercizio di un ruolo professionale che sia coerente con i principi democratici, spesso emergono dilemmi etici. Si tratta della relazione professionale nei confronti della società: l’Assistente sociale riconosce infatti il ruolo politico e sociale della professione e lo esercita agendo con o per conto della persona e delle comunità, entro i limiti e principi etici della professione; promuove inoltre opportunità per il miglioramento delle condizioni di vita della persona, delle famiglie, dei gruppi e delle comunità e delle loro diverse aggregazioni sociali; contribuisce inoltre a promuovere sviluppare e sostenere politiche sociali integrate, finalizzate al miglioramento del benessere sociale e della qualità di vita; afferma infine i principi della difesa del bene comune, della giustizia, della solidarietà e dell’equità sociale, favorendo la cultura della solidarietà e dell’inclusione.

Su questo tema a esprimere la sua opinione è il presidente dell’Ordine Assistenti sociali del Piemonte, Antonio Attinà: «Come professionisti non siamo soli. Nei nostri territori spesso lavoriamo con una parte di società civile e organizzazioni orientate agli stessi principi. Siamo ben consapevoli che presidiare la democrazia significa anche per noi esercitare un ruolo coerente con quei principi nonostante le complessità della società, ma soprattutto significa prestare attenzione nel mettere in atto pratiche professionali capaci di rispettare l’autodeterminazione del cittadino. La democrazia non è perfetta, non è “data per sempre”, è un processo in continua evoluzione, richiede a tutti un grande senso di responsabilità e consapevolezza e rispetto delle regole, ha una sua fragilità per cui deve essere continuamente monitorata e presidiata, anche se paradossalmente questa caratteristica è indicativa della sua forza».

«Fare esercizio di democrazia – conclude Marangiè svolgere in modo coerente con il proprio mandato sociale-istituzionale il ruolo politico che prende valore nella interlocuzione permanente con gli amministratori locali e con tutte le organizzazioni e forme di aggregazione sociale con le quali collaboriamo, creando sistemi virtuosi capaci di fare rete nel territorio attraverso esperienze di confronto, fasi di scontro e di conflitto per indirizzare il processo di cambiamento verso una sua evoluzione costruttiva. Esercitare il ruolo professionale in modo coerente con i principi della democrazia, significa infine creare spazi e occasioni di partecipazione attiva dei cittadini; ancor di più è necessario garantire la partecipazione di quei cittadini che usufruiscono dei nostri interventi e prestazioni, proprio in quanto attivi nella relazione verso un cambiamento personale e della società».