Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro

La Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, che si svolge il 28 aprile di ogni anno, è stata istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO/BIT). La manifestazione, di respiro mondiale, ha lo scopo di focalizzare l’attenzione internazionale sull’importanza della prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro e delle malattie professionali e sulla necessità di un impegno collettivo per la creazione e la promozione della cultura della sicurezza e della salute sul lavoro. Un impegno necessario oggi più che mai, a maggior ragione alla luce degli ultimi fatti di cronaca.

L’impegno delle e degli assistenti sociali del Piemonte per la tutela del diritto alla salute dei lavoratori è un impegno continuo e costante, già sottolineato lo scorso 9 ottobre in occasione della 72ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul lavoro in cui si è riflettuto in particolare sul diritto alla salute dei lavoratori e sul reinserimento e l’integrazione sociale e lavorativa delle persone con disabilità da lavoro.

Riportiamo qui di seguito un breve contributo redatto in quell’occasione dai colleghi Davide Damosso (Direzione regionale INAIL), Barbara Filomeno (INAIL VCO e Rivoli) e Piergiacomo Baroni (INAIL Novara).

I dati sul fenomeno infortunistico messi pubblicamente a disposizione ogni anno dall’INAIL confermano indirettamente una progressiva e costante involuzione nel garantire ai lavoratori il diritto e dovere della loro tutela in termini di salute e sicurezza, che è più evidente in alcuni settori produttivi di altri, caratterizzati dall’alto rischio delle lavorazioni, ma anche in nuovi ambiti, dove il rischio prima era minore se non addirittura assente.

Anche le professioni dei settori sanitario e socio-assistenziale, sia pubblico che privato, prima minimante interessate al fenomeno infortunistico, non possono essere considerate immuni dal rischio di subire un infortunio sul lavoro o di contrare una malattia professionale. Una riprova in tal senso è stata analizzata nei casi di infortuni sul lavoro che si sono avuti tra il 2020 e il 2021, con lo scoppio della pandemia e i contagi provocati dal Covid-19, in assenza di iniziali misure e sistemi di protezione o protocolli operativi specifici per affrontare simili emergenze sanitarie.

Alla luce di queste riflessioni, è doveroso chiedersi come garantire l’effettiva tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e come migliorare l’effettiva tutela di quegli stessi lavoratori, che a seguito di infortunio sul lavoro o malattia professionale, abbiano riportato una disabilità da lavoro. Un altro quesito da porsi è quello di come garantire l’effettivo recupero dell’autonomia e il reinserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità da lavoro, supportando altresì i loro familiari, e i familiari superstiti delle vittime di infortuni mortali sul lavoro.

A tali domande, gli Assistenti Sociali sono pronti a fornire il loro contributo per trovare adeguate risposte, in collaborazione con tutti gli attori preposti e le altre professioni che operano in materia, mettendo a disposizione le proprie competenze scientifiche, le proprie professionalità e la propria esperienza operativa maturata sul campo; in particolare, in tutti i servizi sociali che si occupano del recupero dell’autonomia e del reinserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità da lavoro, dei loro familiari e dei familiari superstiti. A questo proposito, gli Assistenti Sociali sono operativamente coinvolti nel tema della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Pertanto, l’Assistente Sociale costituisce ancora una volta una sentinella attiva, che sulla base dei bisogni rilevati e la conoscenza delle situazioni sul fenomeno infortunistico, è capace grazie a tale sua conoscenza di fornire spunti di riflessioni e contributi per garantire l’effettiva applicazione della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, mediante il miglioramento da parte degli organi e degli enti competenti in materia di politiche e interventi di prevenzione. In virtù di questo punto di osservazione privilegiato sulle cause e sulle conseguenze degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, gli Assistenti Sociali svolgono la delicata e fondamentale funzione di Advocacy di difesa dei diritti dei lavoratori che abbiano riportato una disabilità da lavoro in primis, ma indirettamente anche nei confronti di tutti i lavoratori, affinché la tutela della salute e la sicurezza siano sempre concretamente applicate e rispettate.

Oggi più che in passato il contributo del servizio sociale in un’ottica di lavoro e di interventi in rete con tutti gli attori coinvolti e preposti alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, è fondamentale. Questo vale sia a livello di prevenzione che di politiche integrate socio-sanitarie e di reinserimento sociale e lavorativo. In questi ultimi anni in particolare, dopo la pandemia sanitaria e sociale, sono cambiate alcune delle esigenze, richieste e bisogni, ed è necessario in questo senso essere presenti e attenti per contribuire a favorire il ritorno al lavoro per chi l’ha perso o per esempio sta affrontando licenziamenti illegittimi, per le idoneità lavorative e il reinserimento, anche come forma di contrasto alla povertà. È importante, perciò, che si sviluppi un lavoro di squadra e multidisciplinare anche insieme ai centri per l’impiego e alle agenzie per il lavoro, per garantire assistenza e supporto costanti e professionali