Lettera ai colleghi per un anno di mandato

Care colleghe e cari colleghi,

un anno addietro, e precisamente il 15 gennaio, cominciava il mandato del nuovo Consiglio Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, che resterà in carica per altri tre anni, fino al 2026. In quei giorni ci accingevamo ad avviare la nostra attività e a definire il passaggio di consegne con un evento formativo e politico dedicato al tema della salute, il convegno “Mai più salute senza sociale”.

I percorsi di formazione, per il nostro Consiglio Regionale, hanno da sempre grande rilevanza rispetto agli obiettivi che si prefiggono, perché fungono da stimolo per la crescita dei singoli e per imparare a essere risorsa di comunità, ma soprattutto perché cerchiamo di configurarli non solo come occasioni a valenza formativa e di approfondimento ma anche come strumenti di sensibilizzazione e divulgazione su temi che altrimenti resterebbero trascurati.

In questo anno il Consiglio ha lavorato alacremente cercando di incoraggiare una crescita dentro e fuori la nostra comunità professionale. L’attenzione posta a organizzare incontri che abbiano al centro parole chiave come rispetto per l’altro o ascolto, in questo momento non sono solo applicabili a noi Assistenti sociali e a ciò che rappresentiamo, ma al senso stesso della vita, con una guerra a due passi da noi su cui è necessario fare riflessioni più profonde, che coinvolgono morale, coscienza e molti altri sentimenti che in qualche modo hanno a che fare con il futuro, nostro e del mondo in cui viviamo, quindi sia come singoli che come comunità.

Chi esercita professioni come la nostra sa che al di là delle scelte personali e dei personali percorsi di vita, se c’è una cosa che impone il futuro e su cui si costruisce un’idea di domani, quella cosa sono le relazioni, vitali ed essenziali per ciascuno di noi. Proprio sulle relazioni e sulla condivisione abbiamo puntato, e continueremo a puntare, consapevoli che nessuno da solo può cambiare le cose. Oggi più che mai, per essere autorevoli e forti, abbiamo bisogno di essere una comunità professionale coesa.

Come ordine professionale abbiamo cercato di interpretare un ruolo proattivo costruendo sinergie con le altre professioni, da quelle sanitarie a quelle giuridiche, partecipando a diversi tavoli, iniziative e progetti, sia a livello nazionale sia locale, dove si sono sviluppate azioni per sostenere il lavoro dei professionisti e per promuovere la figura dell’Assistente Sociale. A livello regionale, tra i tanti, vorrei ricordare il Tavolo Inter-Ordini presso l’Ordine dei Medici del quale il Croas è componente stabile ed è attivo nel gruppo di lavoro sul benessere degli operatori socio sanitari.

A marzo scorso abbiamo portato avanti l’organizzazione regionale del “World social work day”, con un evento dal titolo: “Distopie, Dissonanze e Dissidenze: rigenerare un mondo eco-sociale percorrendo strade alternative”. All’evento in modalità webinar hanno partecipato oltre mille professionisti e questa per noi è stata una enorme soddisfazione, oltre che un profondo motivo di orgoglio per tutta la comunità professionale.

A giugno abbiamo poi realizzato a Torino, insieme al Consiglio Nazionale, la Conferenza Nazionale “lavoro e dignità” che ha posto il Croas Piemonte al centro delle attività per il cammino che porterà la comunità professionale agli Stati Generali di Marzo 2023. L’evento, preceduto da un workshop preparatorio a cui hanno aderito tutti gli stakeholders del terzo settore e dell’associazionismo, ha avuto un’ampia eco mediatica e ha visto una nutrita partecipazione di pubblico, soprattutto collegato online.

L’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, inoltre, ha consolidato, in questo anno, l’attività di presidio delle politiche e, tra le tante azioni, è stato tra i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare dal nome “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”, proposta per recuperare i progressi della legge del 2016, che segnavano un netto miglioramento nel contrasto al gioco patologico.

Tra le attività portate avanti e sviluppate in questo anno è stato anche strutturato e ampliato il versante della comunicazione, quale essenziale strumento di promozione della professione.

Queste sono solo alcune suggestioni rispetto a questi dodici mesi di attività. Augurandovi un nuovo anno pieno di soddisfazioni, infine, ci tengo però a sottolineare che molte sono ancora le sfide da affrontare e molto sarà l’impegno che dovrà essere profuso per proseguire un lavoro che sia sempre più orientato alla riduzione delle disuguaglianze e al benessere collettivo.

Nel pieno del percorso di avvicinamento agli Stati Generali che a marzo 2023 celebreranno a Roma i 30 anni dell’Ordine Professionale, mi sento di condividere le parole del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando parla di «riconoscere la complessità, esercitare la responsabilità delle scelte, confrontarsi con i limiti imposti da una realtà sempre più caratterizzata da fenomeni globali: dalla pandemia alla guerra, dalla crisi energetica a quella alimentare, dai cambiamenti climatici ai fenomeni migratori. La concretezza della realtà ha così convocato ciascuno alla responsabilità. Sollecita tutti ad applicarsi all’urgenza di problemi che attendono risposte». Mattarella continua: «Non ci rassegniamo a questo presente. Il futuro non può essere questo. […] Rimuovere gli ostacoli è un impegno da condividere, che richiede unità di intenti, coesione, forza morale».

L’impegno mio e di tutto il Consiglio è stato, e sarà, quello di operare per essere interlocutori accreditati nei confronti dei decisori politici, per diventare promotori ancora più attivi di partnership e alleanze con tutti quei soggetti che hanno interesse nel risolvere queste difficoltà. Al centro di tutto restano i diritti delle persone più deboli a essere incluse in un mondo capace di soddisfare i bisogni di tutti. La sfida è aperta e dovremo cercare nuove strade, esplorare nuovi percorsi al fine di dare le risposte che la comunità ricerca.

Per fare tutto ciò ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti e tutte, di energia nuova, impegno costante, spendendosi a favore delle persone e del territorio con passione, generosità e impegno. Per tutte queste ragioni, fin da ora, vi ringrazio per tutto ciò che farete e vi auguro buon lavoro.

Antonio Attinà, Presidente Ordine Assistenti Sociali Piemonte