comunicato stampa del 5 giugno 2017 – Settimo, neonato trovato in fin di vita per strada. Rosina: “Serve interrogarsi sui segnali di sofferenza ignorati, fraintesi e negati”

Torino, 5 giugno 2017. La vicenda di cronaca è nota a tutti: pochi giorni fa, a Settimo Torinese, un neonato è stato gettato ed abbandonato per strada morendo poco dopo il ritrovamento, nonostante ogni tentativo di rianimazione.

Questo episodio ha destato sgomento ed incredulità in chi non si era accorto di nulla ma ha anche innescato – in un tentativo forse comprensibile di allontanare l’evento da se stessi – un processo denigratorio da parte di quanti ritengono come unica responsabile la donna, indubbiamente carnefice, ma altrettanto indubbiamente vittima di solitudine e di disperazione.

Non è la compassione – spiega Barbara Rosina, Presidente degli Assistenti Sociali del Piemontea guidarci nella consapevolezza che la donna, almeno nei nove mesi di gestazione, avrebbe potuto – anzi, dovuto – essere aiutata con quel supporto che probabilmente avrebbe evitato che il gesto si compiesse, facendoci tutti diventare spettatori inermi di fronte alla tragedia umana. Serve interrogarci su quali e quanti segnali di sofferenza possiamo aver ignorato, frainteso e negato”.

Serve – dice ancora – un senso di responsabilità sociale condivisa e diffusa e non solamente, come si legge in numerosi commenti, la ricerca di un capro espiatorio e della condanna. Serve soprattutto comprendere per evitare che una simile tragedia accada nuovamente”.

È importante, come sottolineato dall’Anfaa (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie), che le istituzioni preposte svolgano adeguatamente i loro compiti accompagnando le donne prima, durante e dopo il parto, supportandole, da un lato, a rafforzare le capacità genitoriali e, dall’altro, a decidere responsabilmente sulla eventuale possibilità di non riconoscere il proprio nato”.

Condivido pienamente – dice ancora Rosina – le parole di Fabrizio Puppo, Sindaco di Settimo Torinese sulla vicenda e lo ringrazio per aver assunto una posizione che ci trova pienamente concordi.  Due gli aspetti che vanno sottolineati. Questa tragedia ci riguarda tutti ed è l’esito di una rottura di legami tra le persone e tra queste e le istituzioni. Si tratta innegabilmente di “una sconfitta della società”, come dice Puppo. In secondo luogo, anche noi, come lui, vorremmo che si fermasse l’esasperata diffusione e proliferazione mediatica per lasciare spazio al silenzio e conservare il rispetto nei confronti di una famiglia annientata dal dolore”.

Ci rendiamo disponibili – conclude la Presidente degli assistenti sociali – a lavorare insieme al Sindaco per rinsaldare le reti della comunità con l’obiettivo di agevolare la costruzione di un ambiente più inclusivo e solidale. Serve l’impegno di tutti per evitare che tragedie come queste non accadano più”.

Carmela Francesca Longobardi – Consigliere CROAS Piemonte / addetto stampa

DICONO DI NOI (in aggiornamento)…

Gli assistenti sociali del Piemonte: «Tutti spettatori inermi della tragedia», Il Secolo XIX

SETTIMO TORINESE. Morto neonato abbandonato: assistenti sociali, ‘interrogarsi’, La Voce 12 alle12

Bimbo morto a Settimo, Rosina (Assistenti sociali Piemonte): “Serve più ascolto della sofferenza”, TorinoOggi

Settimo, neonato trovato in fin di vita per strada. Rosina (Assistenti Sociali Piemonte): “Serve interrogarsi sui segnali di sofferenza ignorati, fraintesi e negati”, Ubiminor

“Più che suscitare in noi compassione dovrebbe farci interrogare su quali e quanti segnali di sofferenza possiamo aver ignorato, frainteso e negato”. Lo afferma Barbara Rosina, presidente degli Assistenti Sociali del Piemonte. ANSA TORINO

FONTE IMMAGINE