Sociale: giovedì e venerdì a Torino la 1° Conferenza italiana di Ricerca di Servizio Sociale

Rosina (Assistenti sociali Piemonte) “Senza ricerca, rischio di inadeguatezza delle risposte ai cittadini”

Sicora (Soc.I.SS): “Uno spazio per unire tutti coloro che stanno cercando nuovi e più efficaci modi per combattere l’esclusione sociale”

Gazzi (CNOAS): “Riflettere su se stessi per esplorare nuovi ambiti di intervento”

Torino, 24 maggio 2017. Torino ospita da domani a venerdì la 1° Conferenza italiana di Ricerca di Servizio Sociale, organizzata dalla Soc.I.SS., la Società italiana di Servizio Sociale, in collaborazione e con il patrocinio dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, del Consiglio nazionale Ordine degli Assistenti Sociali e del Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino.

Nei mesi scorsi, la Soc.I.SS. ha lanciato una call finalizzata a raccogliere contributi di ricerca sui temi più svariati, come il rapporto del servizio sociale con le famiglie e la tutela dell’infanzia, gli anziani, l’immigrazione, la vulnerabilità e la povertà, la disabilità ed il terzo settore. Senza dimenticare l’etica e la deontologia, la storia e la formazione.

Ben duecento sono i colleghi assistenti sociali che hanno deciso di partecipare in modo attivo; quasi il doppio come spettatori.

Una sessione parallela del convegno sarà dedicata ad un tema particolarmente sentito, ossia “la violenza a danno degli assistenti sociali”, nella quale saranno presentati i primi risultati di una ricerca nazionale finanziata dalla Fondazione per gli assistenti sociali, il Consiglio nazionale e molti Ordini regionali degli assistenti sociali tra i quali quello del Piemonte.

«Con la conferenza sulla ricerca di servizio sociale (la prima nel suo genere in Italia), la Società Italiana di Servizio Sociale ha inteso creare uno spazio d’incontro e di dialogo coinvolgendo tutti coloro che, nel mondo professionale e in quello accademico, stanno cercando nuovi e più efficaci modi di intervento sociale per combattere l’esclusione e per ridurre il disagio delle fasce di popolazione più fragili», è così che Alessandro Sicora (Presidente Soc.I.SS.) introduce l’evento nazionale.

Aggiunge: «La ricchezza del programma (158 abstract, 20 poster e numerosi video) e il notevole numero di iscritti (circa 400) testimoniano grande vitalità e potenzialità del servizio sociale come professione e come disciplina scientifica».

Gianmario Gazzi (Presidente Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali) sottolinea l’importanza della conferenza: «È un’occasione fondamentale per la professione per riflettere su di sé e sugli scenari che si stanno componendo di fronte a noi, in un momento in cui molte certezze sono messe in discussione. Certezze sociali, culturali e morali. Confrontarsi su come l’assistente sociale possa essere ancora protagonista vuol dire ragionare su come preservare i diritti delle persone e creare opportunità per chi rischia di rimanere escluso».

«Gli scenari politici – puntualizza Gazzi – stanno cambiando. Stiamo passando da un welfare prevalentemente pubblico ad un welfare che ricorda molto le mutue di un tempo. L’assistente sociale si deve domandare se i metodi e le tecniche oggi in uso siano adeguati, imparando dalla buone pratiche ciò che funziona e ciò che risulta essere ormai inadatto».

«Sono il 20% del totale – afferma Barbara Rosina (Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte) – gli abstract inviati dai colleghi piemontesi. Si tratta di un segnale positivo che mostra esservi un gruppo non trascurabile di professionisti che dedica alla riflessione ed alla ricerca uno spazio privilegiato, conscio che questa è una strada importante per migliorare le risposte del sistema dei servizi e degli interventi professionali».

«L’Ordine del Piemonte – precisa Rosina –, nel mandato 2014-2018, ha dedicato finanziamenti alla ricerca, ma non solo. L’idea di aprirsi alla comunità professionale ha dato origine ad alcuni gruppi di lavoro temporanei. Uno dei 9, quello sul “Contrasto e riduzione della povertà e dell’esclusione sociale, ha aderito alla CIRSS con tre abstract. Per il Consiglio questo ha significato da un lato accogliere con interesse gli stimoli provenienti dalla comunità professionale, dall’altro presenziare al Tavolo istituito dalla Regione Piemonte ampliando la rappresentatività ed il pensiero e apportando ai lavori della Regione un contributo professionale qualificato. Ciò ha permesso, tra le altre cose, di rafforzare la credibilità ed autorevolezza, anche su un livello politico».

Il book of abstract raccoglie, tra i moltissimi contributi, anche le riflessioni dei gruppi di lavoro costituitisi in seno all’Ordine del Piemonte: “Comunità e cittadinanza, quale relazione? Una ricerca esplorativa in Piemonte”, a pag. 23, e “Uno, nessuno, centomila. La valutazione d’esito degli interventi sociali: indagine esplorativa in Piemonte”, a pag. 93, “I miserabili: storie di cadute e di risalite. Una ricerca esplorativa in Piemonte”, a pag. 122.

«La complessità della sfida e la consapevolezza della selezione in un Convegno di tale importanza – conclude il Presidente – non ha scoraggiato i colleghi, i quali hanno dimostrato la loro professionalità ed il loro impegno presentando le loro esperienze di ricerca».

Carmela, Francesca Longobardi – Consigliere CROAS Piemonte – Addetto stampa Torino

DICONO DI NOI… (in aggiornamento)

Torino da domani ospita la Conferenza Italiana di Ricerca di Servizio Sociale, TorinoOggi

Prima Conferenza italiana sulla ricerca di servizio sociale, Minori.Gov.it

1° Conferenza italiana di Ricerca di Servizio Sociale. Rosina (Assistenti sociali Piemonte): “Senza ricerca, rischio di inadeguatezza delle risposte ai cittadini”, Ubiminor