TV: COSI’ NON FA BENE A NESSUNO

Comunicato stampa CNOAS del 11 aprile 2014

Cari colleghi,

come sapete, in queste ultime settimane alcune trasmissioni televisive, sia del servizio pubblico sia di Mediaset, hanno presentato – e continuano a presentare – storie di bambini allontanati dalle loro famiglie.

Il Consiglio nazionale dell’Ordine ha scelto di essere presente con un Consigliere in alcune di queste puntate per provare a raccontare il grande e difficile lavoro che gli assistenti sociali svolgono in situazioni complesse come quelle che prevedono l’allontanamento.

Nonostante l’intenzione di provare a offrire un interlocutore ai genitori e un confronto con gli altri ospiti, siamo stati strumentalmente coinvolti in situazioni che non ci hanno permesso di spiegare come si svolge il lavoro dei colleghi che seguono i minori. E’ difficile che la ragione prevalga sull’emozione, e lo spettacolo televisivo prevale sulla possibilità di spiegare e offrire informazioni che potrebbero essere d’aiuto a chi, in difficoltà, non trova interlocutori corretti.

Come Consiglio nazionale dell’Ordine abbiamo chiesto e continueremo a chiedere ai Consigli regionali di aprire i procedimenti disciplinari necessari proprio per appurare i fatti nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti nella situazione, ma abbiamo deciso di non intervenire, per il momento, in trasmissioni che non ci garantiscono spazi e opportunità adeguate di confronto e la possibilità di far conosce in modo corretto quali possono essere gli interventi di supporto ai nuclei famigliari in difficoltà, strumenti che certo non sono quello dell’allontanamento.

Non va bene parlare così delle famiglie, dell’infanzia e dell’adolescenza.

Non ci stancheremo di chiedere, a partire dai Presidenti e ai dirigenti delle emittenti televisive, agli autori e ai conduttori dei programmi, una diversa attenzione nell’affrontare temi così delicati. E’ un dovere anche nei confronti del pubblico televisivo evitare contrapposizioni, racconti di parte e strumentalizzazioni.

Il Consiglio nazionale, quindi, continuerà ad essere presente e disponibile al confronto qualora si decida di affrontare le situazioni in maniera diversa ed utile, per il pubblico e per la professione.